venerdì 24 febbraio 2017

SI POTRA' INGRASSARE O NO, A SECONDA DI QUANTO CI FARA' PIACERE Individuato il neurone che indica quando si è sazi

Il sogno di tutti, o quasi. Poter mangiare quando e come ci pare senza ingrassare.
Personalmente ho una mia teoria, se vuoi mangiare tutto quello che ti piace devi portare il tuo fisico nelle condizioni di bruciare le calorie ingerite. E si sa che gli alimenti che ci piacciono di più sono ovviamente, sigh, quelli a più alto contenuto calorico.
Ma lasciamo stare il personale. La scienza sta venendo in aiuto a tutti, si perché la scienza non è mai di parte...Sono stati individuati dei neuroni, si era parlato negli ultimi anni di una "centralina"nel cervello che controlla il senso di sazietà, dediti al controllo del nutrimento necessario a ognuno di noi.
L'individuazione e il controllo esterno di questi neuroni permetterà facilmente di combattere  la "malattia del benessere" cioè l'obesità, infatti da fonti OMS nel 2014 gli adulti obesi o in sovrappeso raggiungevano la cifra stratosferica di due miliardi e in Europa un bambino ogni tre di età compresa tra i tre e i nove anni ha un peso non conforme ai canoni del benessere fisico.
Entrando nello specifico della nostra nazione, un italian su dieci è obeso e metà della popolazione è in sovrappeso. I dati ISTAT sono decisamente ottimistici rispetto alle rilevazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ci ha avvisato: il 30-35% dei bambini soffre di disturbi legati all'alimentazione e, udite udite, sta raggiungendo il livello degli USA.
Tornando nello specifico degli studi compiuti dalla dottoressa M. Baldereschi dell 'Istituto di Neuroscienze del CNR di Firenze, la fame è regolata da due tipo di neuroni: gli AgRP i quali stimolano l'appetito e portano a consumare i pasti in brevissimo tempo e le cellule nervose Poms che ne bilanciano gli effetti e ci danno il senso di sazietà. Lo fanno però in un arco di tempo che può durare anche varie ore.
La ricerca ha portato alla scoperta delle cellule nervose VGlut2 che, opportunamente stimolate, si oppongono agli AgRP in tempi rapidi. La caratteristica dei neuroni VGlut2 è che sono dotati di recettori sensibili all'ossitocina, l'ormone attivo durante le contrazioni dell'utero nel momento del parto. Per il senso di appagamento che è in grado di produrre, farmaci a base di ossotocina potrebbero essere inseriti nel circuito neuronale per alleviare la fame.
Continua la dottoressa Baldereschi: "I test condotti su topi geneticamente modificati hanno dimostrato chela stimolazione dei neuroni Vglut2 accresce il senso di sazietà. Verificare se lo stesso risultato possa essere ottenuto sulle cellule nervose umane sarà un processo lungo e non semplice, ma potrebbe aiutare a risolvere il problema dell'obesità.
Ci affidiamo agli scienziati. Intanto un consiglio spassionato: un minimo di attività fisica non può che farci bene. E non solamente per quanto riguarda il peso.

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