Una
breve riflessione come premessa: la legge elettorale in base alla
quale domenica 4 abbiamo votato tutti (diciamo molti) denominata
ROSATELLUM è stata approvata il 26 ottobre 2017, in vigore dal 3
novembre 2017.
Il
ROSATELLUM sostituisce la precedente legge denominata ITALICUM del 6
maggio 2015 (solo per la Camera) e la legge Calderoli denominata
PORCELLUM del 21 dicembre 2005 (per il Senato). Ufficialmente il
"Rosatellum" è stato fatto perché entrambe le leggi
vigenti erano state dichiarate dalla Corte Costituzionale
parzialmente incostituzionali, e già qui ci sarebbe da dire:
occorrono anni alla Suprema Corte per esaminare e addirittura
annullare alcune leggi, o peggio ancora lo fanno solo quando qualcuno
presenta delle “rimostranze”.....?
Ora,
a meno di 48 ore dalle votazioni già si parla di governo di larghe
intese (o di scopo) appoggiato quindi da una larghissima maggioranza
parlamentare, con un raggio di azione temporale limitato ad uno o ad
alcuni specifici obiettivi a cominciare dalla RIFORMA ELETTORALE.
Come riforma elettorale!?? Esattamente!
Per
quelli a cui fosse sfuggito il senso chiarisco: sondati gli "animi"
degli italiani che sarebbero andati al voto e con la tardiva scusa di
parziale incostituzionalità dell'ITALICUM e del PORCELLUM si fa una
legge ad hoc (parlo del ROSATELLUM) chiaramente mirato a procurare il
minor danno possibile (per il sistema di potere vigente) e badate
bene quando il ROSATELLUM è stato votato non ci sono stati problemi
da parte di TUTTE formazioni politiche in Parlamento a farlo
approvare. Chiaro fin qui?
Adesso
che entrambe le Camere sono legittimate dal voto "fresco fresco"
degli italiani che succede? Si cambia ancora la legge elettorale.
Perché qualcuno si chiederà, perché sono loro che decidono per i
loro privilegi e vantaggi ovviamente supportati e legittimati dal
“consenso popolare”. A cosa serve cambiare una legge elettorale
appena approvata e sulle cui basi è stata fatta una regolare
consultazione popolare? Ma cosa importa, a chi? Ormai i numeri
(badate bene i “numeri” glieli abbiamo dati noi) per fare ce li
hanno, e quelli state pur sicuri sono l'unica cosa che non cambierà
in Italia per cinque anni...
E
dopo che ci sarà da cambiare ancora? Quello che si fa sempre ormai
da anni dopo le elezioni.
Si
parla del Welfare, che bella parola! Stato
sociale, altra bellissima parola sinonimo. Ecco, dopo si farà
l'ennesima “riforma del Lavoro”.
“L'ITALIA
E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO”, Articolo 1 della
Costituzione della Repubblica Italiana. Questa si che vorrebbero
cambiarla, ma ricordando il referendum costituzionale del 4 dicembre
2016 ancora non ci sono riusciti, e c'è qualcuno a cui il
posteriore brucia parecchio da quella sera. Tranquilli prima o poi vi
convinceranno a votare per la riforma della Costituzione...
Welfare
dicevo: “Sistema
sociale che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione dei
servizi sociali ritenuti indispensabili”, questa
la definizione presa sul web dal dizionario Sabatini Coletti.
Fruizione
dei servizi sociali indispensabili, chi,
dove, quando? Un incubo direi, questo si. In Italia i servizi sociali
sono sotto il minimo da decenni, ipotizzando che molti anni fa
funzionassero. Parliamo ad esempio dalle condizioni dei servizi
essenziali: sicurezza pubblica, strade e illuminazione notturna,
sanità devo aggiungere altro? La sicurezza
non ne parlerei proprio, e poi se ci si difende con mezzi personali
si passa anche dalla parte del torto, qualcuno quando mi lamento di
troppa gente sbandata per le strade mi accusa di razzismo... La
condizione
delle strade
assurda. Sembra che andare in automobile sia diventato un lusso
sfrenato: tra costo del carburante, tasse dirette e indirette quello
delle auto è il settore dove lo Stato incassa più tasse in
assoluto! Considerando inoltre che si deve fare il salto della buca
ogni pochi metri per cercare di salvare l'automobile e questo
solamente perché chi se ne dovrebbe occupare pensa a prendere o
distribuire bustarelle a seconda del ruolo che riveste, traete le
conclusioni. Però la macchina dobbiamo acquistarla (meglio un SUV),
magari con 48 o 60 rate per far fare i soldi a chi le fabbrica e alle
banche.
La
sanità
poi meriterebbe un capitolo (lungo) a parte solo per le condizioni di
fortissimo disagio morale e psicologico in cui una persona malata
viene costretta ovunque vada per farsi curare, ammesso che ci riesca
(il pensionato è solo un costo
per l'INPS); ci voglio mettere dentro anche il caso personale di mia
madre, la quale da oltre due anni soffre di un “qualcosa” di non
meglio diagnosticato e fortemente debilitante che non si riesce a
curare. Ma una volta quando si stava male non si disponeva un
ricovero per accertamenti? Le tasse che si pagano a fare allora?
E
dopo? Dopo ci sarà la solita riforma
della scuola
come ogni nuovo governo che si rispetti, riforma al termine della
quale tutto il complesso sistema scolastico ci capirà meno di prima.
Dagli alunni che pagheranno PER SEMPRE scelte assurde di chi di non
ha la minima idea del funzionamento di una scuola (ma sa benissimo
come tenersi appiccicata al sedere la poltrona) come già è successo
e succede ogni giorno.
Agli
insegnanti che alla fine riusciranno comunque a fare il loro
“compitino” sicuramente meglio dei loro studenti, che si
sentiranno sempre più nella melma delle sabbie mobili create da
qualcuno che non conoscono, ma che di sicuro hanno pure votato
inconsapevolmente.
Ai
dirigenti scolastici costretti ad applicare una legge e disposizioni
e regolamenti ogni anno diversi e contrastanti con i precedenti, fino
al personale non docente che probabilmente come sempre all'ultima
ruota del carro tocca fare sconterà le colpe anche lui di chi non
conosce. E non sa perché.
Beh,
il perché però ve lo voglio dire io: perché ognuno di tutti i
personaggi nominati domenica scorsa è andato a mettere il proprio
futuro e quello dei suoi figli in mano a persone che al contrario il
proprio futuro e della loro discendenza l'hanno già assicurato da
tempo.
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