giovedì 27 aprile 2017

IL PARERE DEL PRESIDENTE DELL’ENTE NAZIONALE CIRCHI ANTONIO BUCCIONI SUL DECRETO 2287-bis

Altra tappa del percorso intrapreso di analisi da fuori e dentro della realtà circense italiana in riferimento al DDL 2287 bis sulla dismissione degli animali dai circhi ( ne ho parlato qui http://www.wuoow.com/circhi-animali-e-animalisti-una-verita-troppe-bugie/ e qui http://www.wuoow.com/il-dottor-riccardo-mancini-medico-veterinario-di-animali-molto-speciali/ ), di tale realtà oggi ho avuto il piacere di parlare con qualcuno che proprio grazie alla carica che ricopre da anni conosce bene per forza di cose: il Presidente dell' Ente Nazionale Circhi, incarico che riveste dall'inizio del 2011, il Dottor Antonio Buccioni.



Entriamo immediatamente nel vivo della conversazione: "E' evidente che immaginare un circo italiano senza la presenza degli animali non può non destare una preoccupazione in ordine alla sua sostenibilità e sopravvivenza. Volendo fare una premessa di carattere storico se guardiamo a qualche anno fa possiamo dire che a partire dall'ultimo venticinquennio del secolo scorso circa, parliamo della realtà italiana, il mondo della comunicazione e dello spettacolo in generale sono stati rivoluzionati dalla esplosione di quello che si può definire lo spettacolo domestico con delle motivazioni e ragioni a mio avviso serie e profonde, in pratica allo scopo di allontanare le persone tra loro, dai luoghi di aggregazione, dalle strade per chiuderli il più possibile all'interno delle mura di casa. Questo mutamento sociale ha avuto delle conseguenze epocali e nello specifico del Circo la sua resistenza ha obiettivamente del miracoloso".

Ci dice il Presidente Buccioni, parlando di cifre e prendendo come termine di paragone un settore che fa parte anch'esso dello spettacolo, " L'industria cinematografica ha perduto la maggior parte dei suoi spettatori rispetto agli anni '60-'70, periodo in cui venivano strappati annualmente circa seicento milioni di biglietti (cifra tra l'altro sottostimata) mentre oggi il settore festeggia quando si raggiungono i cento milioni di tagliandi.
Pur essendo mutato radicalmente nella struttura logistica che tecnologica, siamo passati ad esempio dalle sedie di legno mobili alle poltroncine riscaldate o refrigerate a seconda del periodo dell'anno, dalle sale singole ai multiplex e ai megaplex, non volendo considerare parcheggi riservati e custoditi, o tutto il merchandising attorno, come negozi per fare shopping con bar e tavole calde annessi (i grandi centri commerciali ne sono esempio lampante), eppure i risultati di mercato sono spesso scarsi.
Ecco, in un contesto come questo il Circo ha resistito stoicamente anche perché lo Stato lo ha praticamente escluso aiutandolo meno che minimamente, facendo mancare la sua presenza perfino dal punto di vista logistico" (bisogna ricordare quanto sia importante la logistica per uno spettacolo itinerante?).
Il Presidente dell’E. N. C. Antonio Buccioni


Per quanto riguarda l'argomento animali, il Presidente Buccioni dichiara che la sua posizione più radicale non potrebbe essere: "L'Ente Nazionale Circhi è per una regolamentazione della presenza, se possibile ancora più rigorosa di quella esistente, degli animali nei circhi al fine di evitarne una acritica e ideologica eliminazione. Detto questo nell'ipotesi di una presa di posizione definitiva da parte della Repubblica, essendo assolutamente convinti dati alla mano che nessuno sia in grado di tenere gli esemplari meglio della categoria circense, e storicamente parlando in particolare non certo i soggetti che la realtà italiana esprime oggi, l'ENC sarà intenzionato, supportato dalla stragrande maggioranza delle strutture, ad indicare la via dell'esilio proprio perché consegnare gli animali sarebbe una resa incondizionata, che la categoria non merita.
Tutto ciò allo scopo di evitare le fantasie e gli interessi di quanti vorrebbero fare incetta dei nostri amici non umani", affermando che per lui la detenzione degli esemplari all'interno di strutture non circensi rimarrà un sogno irrealizzato. "Quando vengono a scendere sotto la soglia della tranquillità i margini di democrazia e pluralismo, è già successo per altre categorie, la dignità impone delle scelte forti ma che si confacciano alla natura di chi opera come i circensi in un ambito che non è possibile sfigurare, stravolgere alla base come sembra si voglia fare".
Ciò che al momento in Italia manca nei confronti del Circo, ci dice il Presidente, è una forma di rispetto e considerazione artistica; "Io mi auguro che il Circo Italiano non si arrrenda ad una eventuale dittatura del pensiero unico che non ci si pieghi a questo periodo, perché tale è e in quanto tale destinato a finire come a finire è destinata ogni forma di dittatura, di oscurantismo culturale e socio-culturale". Meglio l'esilio in nazioni come la Spagna o la penisola balcanica ad esempio, in cui la professione del circense è apprezzata per ciò che vale davvero e in cui lo ricordiamo operano già strutture italiane.
Per ciò che riguarda il punto di vista del pubblico prosegue il Presidente, "Coloro che non si interessano al mondo del Circo non si renderanno conto dei cambiamenti causati da una legge che costringa all'eliminazione degli animali, in pratica per chi non lo apprezza e non lo condivide così com'è probabilmente nulla cambierà, al contrario coloro che lo frequentano proprio per la presenza di questi ultimi sicuramente non potanno gradire un cambiamento radicale.
Esistono e operano in Italia e all'estero tipi di circhi denominati contemporanei, tutti degni di rispetto e che hanno per forza di cose un diverso tipo di pubblico non avvalendosi dell'ausilio animale, questi non sono etichettabili come circhi tradizionali ma fanno parte di un mondo che è quello semmai del teatro di sperimentazione ed avanguardia, e la distinzione diventa importante dal punto di vista soprattutto della contribuzione statale: se sei circo devi usufruire dei fondi destinati ai circhi, se sei teatro devi prendere fondi destinati al cinema e al teatro.
I fondamenti del circo sono una pertinenza di carattere etnico e una fisicità, e tre ne sono gli ingredienti fondamentali: i comici, gli acrobati e in ultimo ma non certo meno importante, gli animali. Tre pilastri dunque, e se ne viene tolto uno possiamo immaginare le conseguenze".
Lo stato attuale delle cose secondo l'Ente Nazionale Circhi: "Concludendo la Repubblica Italiana, nelle sue diverse articolazioni, ha tradito il Circo e lo spettacolo viaggiante in generale in quanto la Legge 18 marzo 1968 n. 337 (la normativa relativa le Attività Cirensi e di Spettacolo Viaggiante in Italia), se fosse applicata correttamente sarebbe per i tempi che percorriamo modernissima, abbisognante eventualmente solo di pochi ritocchi.
Così prosegue: "Una legge tradita nel suo fondamento cioè il diritto alla piazza: oggi per arrivare alla prima nota dello spettacolo i circensi devono realmente sottoporsi a umiliazioni, compromessi e mortificazioni indegni di un paese che vuole presentarsi come civile, anche dal punto di vista dei contributi statali abissalmente sotto la soglia della decenza".
La battaglia sarà durissima si capisce, una battaglia per diritti probabilmente mai acquisiti, e nessuno dei componenti del Circo e dell'ENC che li rappresenta si arrenderà, finisca come finisca. E, permettetemelo, personalmente sono con loro.

Ringraziamo ancora per la cortesia, chiarezza e grande disponibilità il Presidente Antonio Buccioni, il cui pensiero e punto di vista oltre che di grande valore e autorevolezza dovrebbe servire da spunto per una seria riflessione su questo argomento.  

venerdì 14 aprile 2017

IL DOTTOR RICCARDO MANCINI MEDICO VETERINARIO DI ANIMALI MOLTO SPECIALI

Abbiamo già parlato di veterinari appassionati della propria professione (http://www.wuoow.com/ignazio-pumilia-the-pets-doctor-in-music/), di animali da circo sapientemente
addestrati (http://www.wuoow.com/301-2/) e di animali da circo che rischiano di perdere le proprie famiglie e la vita probabilmente
(http://www.wuoow.com/circhi-animali-e-animalisti-una-verita-troppe-bugie/).
Oggi ho avuto il piacere di ascoltare le parole di un veteriario che ama la sua professione e la ama
perché ama i destinatari di questa: i grandi felini, mi riferisco al dottor Riccardo Mancini conosciuto nell'ambiente circense italiano e non, che apre l'intervista ricordando con somma tristezza ed affetto un collega recentemente scomparso il dottor Giancarlo De Leo.
Laureato da cinque anni all'Università di Bologna con specializzazione conseguita a Napoli in patologia delle specie avicole, del coniglio e della selvaggina, da sempre interessato
alle specie animali selvatiche e da zoo sceglie come detto il campo della medicina dei grandi felini,
tiene a dirci che tutto quello che sa lo deve al dottor Giuseppe Visigalli, altro medico veterinario per animali esotici selvatici e da zoo, direttore sanitario e titolare di una clinica veterinaria per animali esotici nonché oftalmologo, in Lombardia.
La professione che esercita lo porta a lavorare dove è necessario: nonostante la giovane età è già stato richiesto il suo supporto professionale in Slovacchia, Ungheria, Francia e Israele (potete vedere alcuni video qui https://www.facebook.com/100009698973420/videos/437386763261286/
https://www.facebook.com/zoowildmed/videos/840459229419880/ e a fine articolo).

E' medico veterinario presso il Parco Faunistico "Giada" di Lagonegro(Pz) dall'ottobre 2016 e la Calabria è la sua base lavorativa nonché sua terra d'origine. Ho scelto di parlare col dottor Riccardo Mancini per occuparmi approfonditamente della questione animali dei circhi : grazie alla sua piccola esperienza dell'ambiente circense, ricordo che è medico veterinario di note famiglie circensi, conferma che in tutte le strutture che ha avuto modo di frequentare per lavoro c'è un continuo contatto con gli animali, considerati alla stregua di componenti familiari come ho già avuto modo dire, e che buona parte delle procedure mediche sono attuate senza l'ausilio di anestesie, sempre con l'aiuto della figura del "trainer". In alcuni casi bisogna rinunciare alla procedura medica sull'animale: "Si deve capire l'animale, l'approccio psicologico è fondamentale e se quel giorno non è il più adatto si rinuncia".

Altra enorme falsità, continua, è quella che gli animali durante gli spettacoli sono sedati, "alcuni animalisti non hanno la minima idea di cosa voglia dire e cosa comporti sedare un animale", l'animale viene messo in pericolo di vita ad essere sedato e i costi da sostenere sarebbero elevati.
Entriamo un attimo nel "carattere" di questi esemplari: "i grandi felini sono predatori, alla violenza per istinto rispondono con l'aggressione e quindi l'attuale metodo di addestramento per quanto ho potuto vedere è basato su quello che viene definito in gergo rinforzo positivo, non è possibile ottenere risultati di addestramento adeguati con maniere violente. La frusta o il bastone che vediamo durante
le esibizioni sono strumenti di carattere direzionale, servono quindi al trainer per indicare all'animale cosa fare e come farlo".
In merito a quanto detto da alcune associazioni animaliste ad esempio sul presunto maltrattamento degli esemplari tiene a far notare che sempre per quanto riguarda la sua personale esperienza vivere con gli animali nei circhi significa soprattutto un sacrificio fatto volentieri da chi sull'amore per
questi meravigliosi esemplari ha costruito una professione".

Alcune associazioni animaliste demonizzano il circo e oltretutto commettono l'enorme errore di non conoscere gli animali, non sanno cosa vuol dire vederli nascere, crescerli, alimentarli, la loro la psicologia, non conoscono i concetti  di etologia e comportamenti di questi animali, inoltre non sono a conoscenza della severità delle leggi e degli aspetti burocratici che investono il mondo dei detentori di animali esotici e soprattutto (qui si entra proprio nello specifico della professione) è falso che questi animali rappresentino un pericolo per la sicurezza, in quanto ancor prima di ottenere i permessi per le specie pericolose il veterinario consulente della struttura circense, che tra i suoi compiti si deve occupare di visite, operazioni, vaccinazioni e trattamenti per i parassiti, ne richiede autorizzazione all'ufficio per la pubblica sicurezza della Prefettura. Vengono presentati dei piani di fuga, mantenimento e pulizia per ciascuna specie oltre a una perizia tecnica da parte di ingegneri o geometri sulla sicurezza delle struttura di contenimento, e sempre parlando di sicurezza è noto che gli spazi concessi alle strutture circensi sono irrisori purtroppo, ogni comune dice la legge in vigore dovrebbe avere aree attrezzate per lo spettacolo viaggiante, ma spesso non è così.

Riguardo poi alla sanità pubblica, tema fondamentale a cui il dottor Riccardo Mancini è legato in particolar modo perché aspetto intrinseco al suo lavoro, dice:"Alcune associazioni non sanno nulla al riguardo, non conoscono le malattie di questi animali , ad ogni cambio di destinazione delle strutture circensi e comunque ogni settimana veterinari ASL, ex Corpo Forestale dello Stato (attualmente Carabinieri) e commissione CITES si recano nella struttura ed effettuano i controlli della documentazione obbligatoria", come anch'io ho parlato nel precedente articolo.
Mi ricorda, e approfitto per ribadirlo se mai fosse necessario, "non è vero che gli animali vengono catturati nei loro luoghi d'origine, ma nascono e crescono in cattività con i limiti indicati dalla legge".
Interessato anche lui alla questione animali nei circhi continua: "Per quel che mi riguarda suddivido gli animalisti in tre categorie: animalisti estremisti, che non sono a conoscenza di tutto questo, non ne vogliono assolutamente parlare e coi quali è impossibile instaurare un qualsiasi tipo di dialogo e che quindi procurano solo danni liberando animali dai circhi (ho già dato le fonti internet dove reperire video di animali sequestrati e o morti o restituiti in condizioni pietose), animalisti vittime di mala informazione che però dopo essere stati informati correttamente e messi alla prova dei fatti, ospitandoli in strutture dove è possibile vedere l'amore di molti circensi verso gli animali, sono stati
costretti a ricredersi e in ultimo animalisti che fanno parte di associazioni che hanno il solo scopo di lucrare".
Il punto è sempre quello: allontanare animali nati in cattività dai loro trainer, dai loro familiari umani, vuol dire portarli alla morte non volendo considerare, ma dobbiamo, che una legge che costringa ad effettuare le attività circensi senza l'ausilio di animali porterebbe i circhi ad una lenta e inesorabile fine.

Il dottor Riccardo Mancini non dimentica di salutare calorosamente il "collega medico degli umani" Giansisto Garavelli, il quale da sempre si occupa della salute di tutti i componenti a due zampe di questo fantastico mondo e fra l'altro unico medico dei circensi a cui è andato un riconoscimento dell'Ente Nazionale Circhi.
Inoltre ci tiene ad elogiarei colleghi che come lui fanno parte dell'Albo dei Medici Veterinari dell'Ente Nazionale Circhi e la FEDEA, Federazione Europea Detentori Animali Esotici e Domestici e tutte lealtre associazioni del settore. Ringrazia inoltre tutti i suoi pazienti animali e i loro trainer.
Io personalmente ringrazio per la disponibilità Mario Zaccone, presidente della FEDEA e Antonio Buccioni, presidente dell'Ente Nazionale Circhi.
Concludendo vi dico che solo parlando, come in questo caso il dottor Riccardo Mancini, con chi vive ogni giorno la realtà degli spettacoli itineranti si può vedere la realtà delle
cose senza preconcetti, preconcetti che è troppo facile farsi ascoltando le "chiacchiere da bar" di chi, abitudine questa diffusissima, parla senza sapere.
Non finisce qui.


sabato 8 aprile 2017

FAKE NEWS. I SOCIAL CORRONO AI RIPARI

Ne avevo qui abbondantemente scritto un po' paio di mesi fa (http://www.wuoow.com/la-giungla-del-web-districarsi-tra-bufale-inganni-e-notizie-false-si-puo/) e infatti
puntualmente il signor facebook, sicuramente anche gli altri social lo seguiranno presto, cerca di correre ai ripari dal fenomeno ormai dilagante delle "fake news", io
preferisco sempre l'italiano bufale, nel web.
La notizia è che l'azienda presieduta da Mark Zuckerberg lancia in Italia e in altri 13 Paesi una guida per aiutare a smascherare le notizie false. Dopo il trionfo delle bufale
nelle ultime elezioni presidenziali statunitensi, dice l'ex ragazzo prodigio di White Plains, è evidente che qualcosa non funzioni bene e un mese fa nasce il Facebook
Journalism Project cioè il social network assume a tutti gli effetti il ruolo di editore allo scopo di fornire informazioni più corrette possible e frenare l'appunto dilagante
fenomeno delle notizie false.

La guida consiste nell'introduzione di dieci regole che aiutino gli utenti a distinguere il falso dal vero, regole che scomparirebbero dopo tre consultazioni e sempre
comunque entro le 72 ore perché "oltre potrebbero infastidire le persone e diventare addirittura controproducenti" afferma Campbell Brown, un importante passato alla
Nbc e Cnn opinionista tra il Wall Street Journal e il New Jork Times prima di essere assunta dalla nota società di Menlo Park per lavorare a fianco delle testate
giornalistiche.
Come avevo fatto notare nel mio articolo, all'interno di questa guida di facebook si invitano gli utilizzatori a controllare attentamente le fonti e a fare particolare attenzione
ai titoli ad effetto, utilizzare spirito critico durante la lettura (e purtroppo è proprio questo uno dei nodi più rilevanti, pochi hanno sufficiente spirito critico), verificare
date e testimonianze, prestare ancora attenzione all'impaginazione e ai refusi (anche qui molto difficile perché chi legge dovrebbe andare su più siti per controllare,
quasi impossibile purtroppo data la tipologia di utilizzo che si fa di facebook da smartphone).
Adam Mosseri, vicepresidente della multinazionale a capo della divisione new,s, è convinto che le fake abbiamo prevalentemente scopo di lucro e molto raramente motiva_
zioni politiche e proprio per questo smascherarle vuol dire ferirle mortalmente. Facebook vorrebbe oltretutto così facendo procedere ad una alfabetizzazione degli
utenti insieme alla collaborazione con le testate giornalistiche più autorevoli, ardua impresa penso io dato che una gran parte di chi lo utilizza ha da tempo superato l'età
utile di apprendimento.
Un notevole progetto di joint venture niente male si potrebbe pensare anche se le voci di diverso avviso non sono poche; sia molti analisti della Harvard Law School che
ad esempio il nostro Guido Scorza docente di diritto delle nuove tecnologie, pensano al contrario che le "intenzioni" squisitamente politiche delle bufale siano evidenti e
che il decalogo proposto da facebook sia piuttosto scarso, pur riconoscendo che è comunque un punto d'inizio. Resta da vedere in che modo intenderanno affontare il
tema colossi come Twitter e Google, ad esempio la Germania ha appena approvato un disegno di legge che prevede sanzioni fino a 50 milioni di euro per i social network
che non dovessero cancellare le notizie false entro le 24 ore (la solita rigidezza teutonica stavolta non sarebbe un male).
Indubbiamente in tutto questo c'è poi il non trascurabile tema se si debbano ancora considerare i social semplici piattaforme di diffusione di contenuti o veri e propri
editori ma di una specie diversa da quelle a cui siamo abituati, con quanto ne conseguirebbe in fatto di responsabilità.
L'argomento diventerà prossimamente sempre più importante e interessante considerando la velocità di diffusione del mezzo web e l'ipotesi di una sua riduzione ormai
impensabile, e perché poi lo si dovrebbe ridurre quando si potrebbe invece auspicare un sistema, ci vorrà tempo, per controllarlo meglio e coglierne i buoni frutti?
Ne riparleremo ancora sicuramente di queste problematiche del web, qui sul web.

sabato 1 aprile 2017

QUALCHE VOLTA SCAPPANO (MA A NOI NO...)

Vi ho precedentemente parlato della luminosa carriera di Pino Quartullo (http://www.wuoow.com/pino-quartullo-una-vita-da-vero-protagonista/), artista
davvero a tutto tondo dei palcoscenici italiani teatrali, cinematografici e televisivi e del suo ultimo spettacolo La Strategia del Paguro che l'ha
portato insieme ai suoi colleghi fino al gennaio scorso nei teatri più conosciuti (http://www.wuoow.com/la-strategia-del-paguro-da-ieri-al-teatro-olimpico-di-roma/).
Oggi mi dedico all'opera teatrale che per il secondo anno è in turnée da febbraio e con cui Pino, che ne cura la regia, e la sua compagnia stanno girando l'Italia: "Qualche
volta scappano". Sapiente adattamento della commedia comica francese "Toutou" di Daniel e Agnès Besse che parla, pretesto molto originale la fuga del loro cane, della
crisi tra Alessandro (Pino Quartullo) e Marzia (Rosita Celentano) i quali fino al tragico episodio scatenato dall'amato quattro zampe conducono una normale e
soddisfacente vita di coppia.
Rientrando a casa Alessandro dice a Marzia che Toutou è scappato ed da lì il dipanarsi di tutta una serie di riflessioni sui loro reali rapporti, in cui sarebbe proprio la fuga
sinonimo di un disagio avvertito dal cane ma evidentemente non dai protagonisti fino ad allora apparentemente inconsapevoli, in pratica si fa strada la convinzione che
l'animale di famiglia sia diventato il termometro di una situazione che forse i protagonisti non vogliono accettare, come la mancanza di affetti ormai dimenticati e che faccia
da oggetto inconsapevole di un amore che invece tra i due protagonisti si è ormai spento.
In tutto ciò si introduce l'amico Paolo (Attilio Fontana) che svolgerà un ruolo non di secondo piano all'interno della famiglia Alessandro-Marzia-Toutou (il trailer è a fine
articolo).
Davvero azzeccata l'idea, che Pino Quartullo rende perfettamente nel suo adattamento della commedia, che sempre più spesso i nostri animali domestici  sono dei veri
e propri componenti della famiglia e secondo me giustissimo da amante degli animali come sapete, se non fosse che questo comporta però alle volte degli eccessi che
loro inconsapevoli non meritano. Tant'è che l'amico Paolo cercando di sdrammatizzare con la logica l'episodio si assumerà un compito particolare.
Gli ingredienti sono molti e come detto la commedia davvero divertente, ci dice Pino che oltre alla conferma della bravura e professionalità di Attilio Fontana, ricordiamo
fra le altre cose la vittoria nel Tale e Quale Show del 2013, una piacevole rivelazione è stata Rosita Celentano per la sua "preparazione, naturalezza e propensione alla
recitazione" e detto da qualcuno che il teatro lo mastica....
Da inizio febbraio le serate sono state molte dalla Toscana alle Marche, dal Piemonte alla Puglia e ancora Lombardia, Trentino, Emilia e Liguria, con la richiesta dove
possibile di repliche.
In occasione delle serate a Milano di metà marzo, Adriano Celentano e Claudia Mori hanno particolarmente apprezzato l'esibizione canora di Pino che all'interno della
commedia interpreta il famoso "Non succederà più" di Claudia. Una piccola confidenza ce la fa: si tratta per ora solamente di un progetto in fase embrionale, ma si stà
valutando l'ipotesi di un adattamento televisivo di Qualche volta scappano, cosa che farà sicuramente piacere ai fruitori del piccolo schermo.
Che dire, aspetto solamente di assistere di persona allo spettacolo per goderne appieno e condividere qui con voi le mie impressioni.
Ricordo che in occasione delle date romane al Teatro Quirino-Gassman dal 11 al 13 aprile gli iscritti alla pagina facebook Pino Quartullo e Pino Quartullo fans club
possono approfittare di una vantaggiosa offerta sul prezzo dei biglietti. Che state aspettando?






IL MIO GIRO D'ITALIA

Da oltre dodici anni risiedo a Frascati, cittadina di 22.000 abitanti che fa parte della città metropolitana di Roma  Capitale. Come pote...