lunedì 23 ottobre 2017

KOLAROV, TRE E STO! TERZO GOL DETERMINANTE DEL SERBO E LA MAGICA VOLA ANCORA FUORI CASA


Terzo gol importantissimo del difensore serbo con spiccate doti offensive della Roma. E così sbanca anche Torino.

Dopo quello d'esordio campionato a Bergamo, sempre su punizione, anche ieri a Torino Kolarov è stato fondamentale. E che punizioni tira questo “ragazzo” di quasi trentadue anni, senza sottovalutarlo per il suo ruolo in difesa che ricopre praticamente senza sbavature.
Non dimentichiamoci poi quello più bello di gol: l'ha fatto secondo me a Londra qualche giorno fa. Una realizzazione da vero attaccante navigato.
Kolarov


E questa Roma sembra navigare bene in anche campionato con un'altra vittoria esterna, l'undicesima per la precisione di seguito, fa tre punti e morale alto. Perché comunque il campo del Torino è sempre difficile, non dimenticando appunto la grande fatica di mercoledì in Champions.
Primo tempo decisamente brutto e sottotono anche da parte del Torino, eccezione fatta per qualche affondo di Sadiq. Si è intuito subito che non avremmo potuto aspettarci i tre gol dello Stamford Bridge, causa forse stanchezza e mancanza di un filo di lucidità. D'altronde il turn over a cui Di Francesco è costretto per tanti impegni e infortuni qualche imprecisione negli schemi la crea secondo me. Inizio partita con cinque undicesimi quindi diversi da mercoledì, ma ormai è così e ci dobbiamo abituare se vogliamo sperare in una stagione lunga.
Nella seconda parte abbiamo spinto di più, anche se gli attaccanti e specialmente Dzeko non hanno fatto quasi nulla e come detto il gol vittoria è arrivato solo su calcio piazzato. Dopo le assenze-infortunio di Manolas e Fazio molto mi è piaciuto nel ruolo il messicano Moreno (la panchina lunga a questo serve). Per fortuna che il ragazzo ha retto l'esordio dal primo minuto, non è mai facile in serie A e in trasferta. Finalmente Schick in panchina, aspettiamo solo che scenda in campo.
Moreno


Benissimo direi, tre punti come ribadisco importantissimi che ci tengono agganciati alle prime, anzi grazie al pareggio di Napoli abbiamo ripreso due punti. Sempre in attesa del recupero di Sampdoria-Roma a dicembre o forse a gennaio.


lunedì 16 ottobre 2017

LA MORTE 2.0: DALL'ULTIMO VIAGGIO ALL'ULTIMO VOLO


Una società chiamata Ascension flights (un nome, un programma) fondata da due ex studenti dell'Università di Sheffield, permetterà a quanti lo vorranno e potranno permetterselo di portare nello spazio le ceneri del parente per disperderli nella stratosfera con un pallone a elio.

Un fascino innegabile quello di poter pensare al parente estinto prendere il volo verso la pace dell'infinito. Da qui è scaturita l'idea di due ex studenti dell'Università di Sheffield nel South Yorkshire Inghilterra, che hanno voluto dare modo di poter realizzare questa speranza in chi ha appena perduto un familiare. Alex Baker e Chris Rose, hanno fondato una compagnia che permetterà di portare e liberare come accade ora sulla Terra, ad un costo come vedremo contenuto, le ceneri del defunto nello spazio siderale.
Il nome della startup è Ascension flights. Non ha per ora iniziato l'attività ma hanno fatto conoscere la loro idea al grande pubblico grazie al talent show Dragon's Den della Bbc. I due fantasiosi ideatori del progetto pare abbiano davvero tutte le carte in regola, compresi i fondamentali permessi per il volo che devono essere autorizzati dall’aviazione civile inglese.
La ‘cerimonia’ avrà una durata media di due ore e mezza: un pallone ad elio porterà l'urna a circa 30 chilometri d'altezza, e da qui le ceneri liberate verranno trasportate attorno dai venti della stratosfera. L'involucro rimanente pressoché vuoto precipiterà a terra, dove sarà raccolto insieme ciò a che ne è rimasto e restituito ai parenti.   


Pensiamo che se volare in cielo da metafora del passare a miglior vita diventasse un viaggio reale, la promessa di arrivare fino allo spazio da alcuni potrebbe essere “tecnicamente” considerata alla stregua di una pubblicità ingannevole. Lo spazio inizia per convenzione a circa 100 chilometri, quota ben maggiore dei 30 promessi. Se ne deduce che la possibilità dei potenti venti ad alta quota di trasportare a un'altezza così grande qualche granello di cenere sia davvero remota, anche se di “remoto” qui si parla...
Il promo studiato per pubblicizzare l'operazione che si legge sul sito della Ascension recita: “Quando le particelle torneranno alla fine sulla Terra attorno ad esse si formeranno precipitazioni come gocce di pioggia e fiocchi di neve. Piccole quantità di sostanze nutrienti stimoleranno la crescita delle piante ovunque atterreranno. In questo modo i resti terreni del vostro amato diventeranno parte del ciclo che crea e mantiene la vita sul nostro pianeta”.

I Costi. La cerimonia costa molto meno di una sepoltura tradizionale: 795 sterline (poco più di 880 euro) per la tariffa base che comprende solo lancio dal quartier generale nel South Yorkshire e recupero. Il servizio “Memorial” prevede invece anche la registrazione di un video in alta definizione compresa una foto del lancio, dell'ascesa e della liberazione, sempre con base in Inghilterra. In alternativa c'è la “Personal ceremony”, il sito sarà scelto dalla famiglia e la tariffa (da concordare in base alle spese) comprende anche un video commemorativo della vita del defunto.
Da fonti della compagnia l'interesse è già alto e non solo nel Regno Unito: “Finora abbiamo condotto solo dei voli di test ma per novembre abbiamo diverse prenotazioni - dichiara Alex Keen, project manager di Ascension flights – abbiamo ricevuto centinaia di richieste, soprattutto da Inghilterra e gli Stati Uniti perché la copertura mediatica dei giornali finora è stata soprattutto in quei paesi. Comunque alcune persone da altri Paesi si sono messe in contatto con noi”.
In questa società ogni giorno più densa di idee diciamolo pure senza o con scarsissimo senso innovativo, ci sarebbe l'opportunità per i cari di chi ci lascia di omaggiare questi ultimi con un "ultimo volo" invece che col classico “ultimo viaggio”.
Fonte: Repubblica

domenica 15 ottobre 2017

IL FORNO DI OSTIA. VICINO ALL'EPILOGO

Diversi mesi fa ho dedicato due articoli a quella che allora definivo "disavventura giudiziaria" e "incubo" per una famiglia di Ostia a Roma proprietaria da oltre dieci anni di una onesta e avviata attività commerciale, che si è vista letteralmente privare da un giorno all'altro del proprio lavoro per delle ragioni che di seguito ricordo e scrivo per chi non sapesse.
La famiglia dei Pollari a Ostia è stimata e apprezzata da tutti quanti, e sono molti, la conoscano per le persone che sono e per il lavoro che fanno: titolari del “Forno di Ostia” da oltre dieci anni si sono visti sottoposti ad un provvedimento di sequestro preventivo da parte della Guardia di Finanza dei tre locali e dell'attività che svolgevano.Le ragioni addotte dal giudice che ha emesso nel giugno 2016 l'ordinanza sono semplici ma deleterie per i Pollari: uno dei tre locali che ho detto, da loro regolarmente affittato, è di proprietà della famiglia Fasciani che per varie ragioni è sotto indagine giudiziaria, per cui dice la Legge il tribunale può “togliere” l'attività ai legittimi proprietari (solamente faccio notare perché uno dei tre negozi non è il loro ma affittato appunto dai Fasciani) e affidarla temporaneamente ad altri. Nel caso specifico ad un commercialista e ad alcuni suoi collaboratori incaricati di “sostituire per il tempo delle indagini” i Pollari.

Non sto qui a spiegare, ma dovrei forse, che un mestiere può essere svolto bene solamente da chi ha esperienza in quel campo e quindi purtroppo oltre all'inganno anche la beffa, perché come ci dice Stefano Pollari, amministratore della società e figlio del titolare, nei mesi a seguire il risultato di una “gestione malandata” del forno ha fatto si che questo sia ormai in condizioni economiche precarie.
L'unica consolazione dice ancora Stefano è che le persone che ci conoscono esprimono il loro conforto dicendoci che da quando non ci siamo più noi va tutto diversamente e che aspettano solo il nostro ritorno al timone della società”.
Stefano Pollari

Ho brevemente ricordato e spiegato l'antefatto perché è di qualche giorno fa la notizia che diversamente da quanto la legge stessa dispone, cioè che in un tempo massimo di diciotto mesi
il sequestro preventivo si deve risolvere e quindi non oltre dicembre prossimo, il giudice che si occupa di questa vicenda ha disposto un rinvio a fine febbraio 2018 (completamente inaspettato questo, infatti chi gestisce temporaneamente il forno si aspettava di dover riconsegnare tutto e negli ultimi tempi aveva persino smesso di acquistare le materie prime).
Probabilmente in quanto non avendo fino ad oggi ottenuto nulla di consistente nei confronti degli indagati, che ricordo sempre non sono i Pollari, si pensa di poter avere da un supplemento d'indagine prove rilevanti.
E in tutto ciò ancora a pagare in prima persona sono i Pollari che essendo “terzi in causa” non possono addurre motivazioni o eccezioni di nessun genere e ai quali ad oggi rimane da sperare solamente una sentenza in cassazione prevista per il 28 ottobre nei confronti degli indagati, che se positiva con probabilità libererebbe Stefano e famiglia da questo assurdo e ingiusto procedimento giudiziario.
Le parole scritte o dette sono finite, credo che anche un cieco si renderebbe conto che certi procedimenti perfettamente legali siano profondamente sbagliati nella sostanza e forse anche nella forma, con tutte le conseguenze del caso.
Fare appello ai giudici o a chi amministra in altri modi la legge non servirebbe adesso che il danno è fatto, lo faccio invece al buon senso di tutti noi perché chi scrive le leggi e chi le applica sono “uomini” come noi e quando si prendono certe decisioni o si scrivono leggi prima che pensare da magistrati bisognerebbe pensare da “uomini”.
Ancora auguri di tornare alla loro vita alla famiglia dei Pollari perché sono convinto che alla fine tardi forse per fortuna ma non troppo, in questo caso e in mille altri simili c'è una giustizia che vince sempre.

Non quella scritta per fortuna.    

SALE IL NAPOLI A ROMA E SALE SEMPRE PIU' SOLA IN VETTA MA SALE ANCHE IL RAMMARICO ROMANISTA.

Una vittoria per il Napoli doppiamente importante, perché realizzata a Roma e contemporaneamente alla sconfitta della Juventus.

E si, lo sapevamo che sarebbe stata una partita dal sapore e dall'importanza ugualmente speciali per più ragioni. La capolista all'Olimpico di Roma doveva dimostrare di meritarsi il primato e la Magica di non essere da meno. Non è stato così per la Roma diversamente appunto per il Napoli che seppur di misura porta a casa i tre punti fondamentali per rinforzare il primato, si perché contemporaneamente avendo la Juventus perso in casa contro una Lazio ormai ben collaudata, la squadra partenopea allunga a più cinque. Da tifoso speravo ovviamente un tantino di più dalla mia Roma ma sapevo che sarebbe stato davvero difficile, mettici la condizione fisica di molti ancora non perfetta e mettici anche gli infortuni che ormai cominciano a preoccupare molto.


Un primo tempo notevole di un Napoli che sale a destra e sinistra come e quando vuole, sintomo di una maturità tecnico-tattica quasi perfetta. Un possesso palla superiore dettato dalle individualità, perfetta gestione e lettura dei tempi di gioco che consente alla compagine di Sarri di fare quasi tutto. Un solo gol di Insigne al 20', purtroppo aiutato da una malsana e sfortunata carambola di De Rossi al limite dell'area che però è bastato. Una parola su De Rossi la devo spendere: in partite come questa sono ormai evidenti i suoi raggiunti limiti fisici e tecnici; a mio parere è lento, quando è in ritardo commette fallo e poco si confà al gioco rapido che Di Francesco vuole dalla sua squadra. Sale decisamente la qualità del gioco della Roma nella seconda frazione, complice forse una tranquillità del Napoli che controlla bene. Ho pensato al peggio nel momento in cui Manolas è stato costretto per un infortunio muscolare al 13° del secondo tempo a cedere il posto a Fazio. Un Manolas determinante su molti interventi come sempre, ma sono stato sorpreso invece da un Fazio che ha alzato il baricentro della manovra romanista. E proprio Fazio costringe il portiere avversario a una deviazione sul palo al 25°, un Dzeko nervoso che solo su angolo al 40° devia sulla traversa . Anche lo spostamento di Nainggolan probabilmente non ha sortito gli effetti che Di Francesco avrebbe voluto. Tutto qui, il Napoli tiene ai tentativi finali di una Roma che sale bene negli ultimi minuti, compresi i cinque di recupero.

Come ho già detto i nuovi schemi cominciano ad essere assimilati, ma ci vuole tempo e vedo ancora una Roma un po' acerba e anche ieri sera poco fortunata ricordando palo e traversa. Confido molto nel Mister e credo che vedere la Magica che sale in classifica nelle giornate da giocare non sarà tanto difficile.
Come sempre Forza Roma!



lunedì 2 ottobre 2017

LA MAGICA VINCE ANCHE NEL TEMPIO DEL CALCIO ITALIANO

Un'altra importantissima vittoria questa della Magica, ancora di più a livello di prestigio perché ottenuta a San Siro.




Come il mister Di Francesco aveva annunciato la trasferta di Milano era per la Magica un crocevia fondamentale per il cammino in campionato. Anche se di crocevia ce ne saranno molti altri, sicuramente questo è un ostacolo che andava superato per l'importanza del momento. E la Roma non ha deluso le aspettative di allenatore , società e tifosi soprattutto.

Gli infortuni soprattutto preoccupavano la società e il mister, infortuni davvero numerosi anche se non mi preoccuperei troppo. Può succedere e staremo a vedere. Intanto mi godo questo 2-0 proprio prima della pausa nazionale che servirà appunto a recuperare sia le forze che i giocatori, quelli stanchi e quelli acciaccati.


Veniamo alla partita giocata. Devo dire che la prima frazione mi aveva lasciato un po' interdetto e spiego perché. I meccanismi e la velocità che ho visto nelle ultime due partite della Magica non li vedevo più. Merito sicuramente di una buona disposizione del Milan in campo, ma forse non solo. Probabilmente a livello psicologico ha influito la consapevolezza di giocare a Milano contro una blasonatissima squadra, ma anche gli infortuni. Quindi gran parte del gioco l'hanno fatto i padroni di casa, anche se le conclusioni poche davvero. Pressing da entrambe le parti ma proprio per questo lanci lunghi e verticalizzazioni quasi inesistenti con un Dzeko isolato. La differenza nel secondo tempo l'ha fatta la Magica con l'accentramento di Florenzi. Direi completamente ritrovato "bello de nonna" quando ha iniziato a stringere al centro ha cambiato il volto al gioco della Roma. Su imbeccata di Pellegrini Dzeko al 72' finalizza con un gran tiro da fuori area che beffa Donnarumma, forse anche per una deviazione. Cinque minuti dopo deviazione vincente di Florenzi su respinta del portiere in parata su Naingoolan. Da rimarcare un primo tempo a bassi livelli dell'olandese, ma non è ipotizzabile che giochi sempre al 100%, invece decisamente più determinante nel gioco della seconda frazione.


Partita finita, anche per l'espulsione di Calhanoglu all'ottantesimo per doppia ammonizione. Bilancio buono direi calcolando le assenze di Perotti e Defrel con Fazio al posto di Juan Jesus, evidentemente le sostituzioni non influiscono sul gioco della squadra. Cosa questa che in prospettiva da delle ottime garanzie per il prosieguo della stagione europea, dopo le prime prestazioni contro Atletico Madrid e Quarabag molto buone.

Non dico altro se non come sempre, Forza Magica!


IL MIO GIRO D'ITALIA

Da oltre dodici anni risiedo a Frascati, cittadina di 22.000 abitanti che fa parte della città metropolitana di Roma  Capitale. Come pote...