martedì 30 gennaio 2018

Iphone X, l'avete comprato? Peggio per voi



A quanto pare la famosissima azienda statunitense ha deciso di fare uno "scherzetto" che sarà sicuramente poco gradito a chi ha speso oltre milletrecento euro per il modello di punta del più famoso portatile del mondo.

L'ultimissimo innovativo smartphone con cui Apple ha celebrato i dieci anni del "melafonino" l'iPhone X sta vendendo decisamente meno del previsto e per questo Apple potrebbe cancellarlo dal suo catalogo in autunno, cessandone poi definitivamente la produzione in estate. Parole queste di Ming-Chi Kuo, analista di Kgi Securities e massimo esperto della compagnia di Cupertino.

Secondo quanto affermato dall'analista, l'ultima creazione della casa statunitense non ha avuto l'accoglienza sperata specialmente nel mercato cinese che ha un enorme come facile immaginare bacino d'utenza. Il problema principale sarebbe causato dalla famigerata "tacca", l'inserto nero nella parte superiore del display dove trovano posto i principali sensori del telefono: agli utilizzatori darebbe l'impressione che ci sia meno spazio sullo schermo da utilizzare, e per questo preferirebbero comprare l'iPhone 8 Plus.

L'iPhone X ipotizza quindi l'analista di Kgi Securities, dopo l'arrivo dei nuovi melafonini a partire dal prossimo autunno, dovrebbe uscire dal catalogo invece di restare magari a un prezzo scontato come solitamente le aziende fanno con prodotti non più nuovissimi (anche se in realtà questo lo sarebbe ancora). Se tale ipotesi fosse confermata, si tratterebbe del primo iPhone pensionato dopo una sola generazione, se pur breve, da quando Apple tolse dal catalogo l'iPhone 5C (2014).

Le nuove tecnologie viste sul telefono incaricato di celebrare il decennale Apple nel settore mobile dovrebbero però essere trasferite su tre nuovi modelli che saranno svelati a settembre: un iPhone X di seconda generazione con display Oled da 5,8 pollici, un iPhone X Plus con Oled da 6,5 pollici e un iPhone SE (da 650-750 dollari circa), con schermo Lcd da 6,1 pollici e l'ormai famosissimo sistema di riconoscimento facciale.

fonte Ansa

domenica 7 gennaio 2018

ECCO LE OFFERTE DI TELEFONIA MOBILE PIU' CONVENIENTI




E' iniziato il nuovo anno e come sempre fioccano le offerte di telefonia, alcune estremamente interessanti.


Sono iniziati i "sadi" di inizio anno con cui gli operatori mobili cercano di accaparrarsi clienti. E, come sempre nell’ultimo periodo, le promozioni migliori sono quelle nascoste. Alcune non si trovano nemmeno sui siti degli operatori ma sono accessibili solo a chi li contatta al telefono o nei negozi.
Una strategia che gli operatori hanno escogitato per continuare a farsi battaglia senza scatenare una nuova sanguinosa (ovviamente per loro e non per chi come noi vuole risparmiare) guerra dei prezzi.
Facciamo attenzione perché gli utenti devono stare bene attenti per cogliere l’opportunità, anche consistente, di risparmiare grazie alle nuove promozioni. Eccone alcune:

Tim
Dedica gli sconti sulle portabilità. Per ottenerli, andiamo su questa pagina e facciamoci contattare.
Ecco le due più interessanti, tra le ultime offerte.


TIM Ten GO: minuti illimitati e 10 GB a 10 euro ogni 28 giorni. 

TIM Super One +30GB: minuti illimitati e 32GB per navigare sul web utilizzando la velocità del 4G a soli 15 euro ogni 4 settimane. 

Gli utenti più attenti riconosceranno il marchio Ten Go, con cui Tim da qualche mese sta facendo le promozioni “ruba clienti” più forti. Questa è l’ultima versione di questa offerta, non visibile sul normale sito dell’operatore.


Wind 3
Operatore unico, a breve unica rete su tutta l’Italia (già attiva da dicembre a Trieste), ma ancora due marchi con le relative offerte separate.

Wind Smart 7 Giga Limited Edition: 7 euro ogni 28 giorni per 10 GB e mille minuti verso tutti.

Wind Unlimited Raddoppia Online Edition: 10 euro ogni 30 giorni, minuti illimitati, mille sms, 10 GB. Dopo sei mesi gli sms scendono a 500 e i GB a 5.

Tre All-In Start: 5 euro al mese per 5 GB (accumulabili di mese in mese), 500 minuti/sms. Impegno di 24 mesi.

Tre Play New: 300 minuti, 3 GB a 3 euro al mese.

Tutte queste offerte sono attivabili da chiunque, ma solo online e alcune sono disponibili per un tempo limitato. Si noti che quelle di Tre hanno un canone particolarmente basso.


Vodafone
Le offerte Special 1000 sono particolarmente nascoste. Sono accessibili o a chi ha ricevuto un sms da Vodafone perché ex cliente o a tutti gli utenti di operatori mobili virtuali. I primi possono seguire le istruzioni dell’sms, i secondo andare in un negozio Vodafone.

Special 1000 1GB: 1000 minuti e 1000 SMS per tutti i gestori, 1 GB, 5 euro ogni 4 settimane.

Special 1000 7GB: 1000 minuti/sms, 7 GB, 7 euro per chi viene da un virtuale, altrimenti 10 euro, ogni 4 settimane.

Special 1000 20GB: 1000 minuti/sms, 20 GB, 10 euro per chi viene da un virtuale, altrimenti 15 euro, ogni 4 settimane.


Fastweb
L’operatore ha lanciato una operazione trasparenza, garantendo l’assenza di costi nascosti (gli altri fanno pagare per esempio servizi come la segreteria telefonica, il controllo del credito residuo e hanno costi di uscita, che Fastweb invece lascia gratis). Le nuove promozioni prevedono l'aumento dei GB


Mobile 250: 250 minuti/sms, 8 GB, a 9,95 euro al mese (5,95 per chi ha Fastweb a casa), Wow Fi illimitato.

Mobile 400: 500 minuti/sms, 5 GB, a 9,95 euro al mese (5,95 per chi ha Fastweb a casa), Wow Fi illimitato.


fonte Repubblica

mercoledì 3 gennaio 2018

LE FESTE SONO FINITE E VOLETE DAVVERO DIMAGRIRE? STATE IN PIEDI




Diciamola tutta la verità, ci piace mangiare. E non c'è niente di strano, anzi qui in Italia possiamo dire tranquillamente che mangiare non è solo una necessità ma un piacere, un rito, specialmente nei periodi di festività come quello che sta finendo.

E allora? Allora succede che a meno di non avere vent'anni si ingrassa. Lentamente, subdolamente, inesorabilmente, quel sottile strato naturale di grasso che madre natura ci ha voluto fornire a protezione del nostro corpo diventa sempre meno sottile.

La bilancia, strumento amato-odiato da quasi tutti (io faccio eccezione, ma appunto confermo la famosa regola) , ci avverte meccanicamente che stiamo ingrassando.
Generalmente quindi ci affidiamo all'ago della bilancia quando dobbiamo decidere di iniziare una dieta dimagrante.
Ma la scienza fa ogni giorno delle scoperte utili, che poi però bisogna avere la costanza di applicarle.

Secondo uno studio svedese pubblicato sulla rivista Pnas esistono altri controllori del peso corporeo: oltre alla leptina, l'ormone rilasciato nel sangue in proporzione al grasso accumulato, le ossa avvertono il nostro cervello e riducono l'appetito. Il gruppo di ricercatori diretto dal fisiologo John-Olov Jansson, della Sahlgrenska Akademin all'università di Goteborg, ha effettuato un esperimento su topi e ratti teso a capire cosa succede appesantendo questi animali (come se avessero messo su un po' di "pancetta"). Sono stati impiantati quindi sottopelle addominale e nella schiena alcune capsule con una massa pari al 15 per cento del loro peso corporeo e altre capsule vuote come controllo.


Cosa è successo? E' successo che nei roditori zavorrati, non avendo grasso in eccesso, i livelli di leptina sono rimasti normali. Eppure quelli con le capsule pesanti mangiavano meno degli altri fino a perdere tanto peso quanto era quello aggiunto artificialmente, come se il loro corpo avesse una bilancia interna e a quella facesse riferimento.
A questo punto la domanda ai ricercatori è sorta spontanea: dove è situata questa bilancia interna? Il sospetto di Jansson era che si trovasse nelle ossa, in quelle dei piedi, che reagiscono alla massa aggiunta rinforzandosi o indebolendosi e mandando così una misura del peso corporeo al cervello.
Per dimostrarlo hanno ripetuto l'esperimento "zavorrando" topi geneticamente modificati per non avere questa sensibilità nelle ossa, la controprova è stata che questi ultimi non sono dimagriti dopo lo stesso trattamento.

Dice il professor Jansson: "Questo nuovo meccanismo di controllo del peso corporeo è il primo scoperto dopo 23 anni da quello della leptina e potrebbe spiegare perché restando molto tempo seduti si aumenti il rischio di obesità e malattie correlate: stare seduti scarica le ossa dei piedi e restandoci a lungo si inganna il cervello sul nostro reale peso, impedendo l'innesco dei meccanismi automatici di riduzione dell'appetito e di aumento del metabolismo che ci farebbero dimagrire".
Secondo i ricercatori svedesi, quindi, trovare un modo farmacologico per faaare l'allarme dato dalla "bilancia corporea", o, più semplicemente, riuscire durante il giorno a passare più tempo in piedi, potrebbe aiutarci a mantenere il peso forma in modo naturale.

Detto questo e prodotto il farmaco adatto quindi non è che potrete poi starvene sempre in panciolle, l'attività fisica, ricordo, è uno dei migliori sistemi per rimanere “giovani”.

#bisognapensare


fonte repubblica

martedì 2 gennaio 2018

TASSA SUI SACCHETTI DI PLASTICA. LA VERITA'




Volete sapere la verità sulla nuova tassa in vigore da ieri? Bene, allora leggete attentamente.

L'obbligo è scattato dal primo gennaio di quest'anno, ma nei supermercati è già forte il "malcontento" dei clienti per quella ribattezzata subito come “tassa sui sacchetti”. Quello ancora poco chiaro è chi guadagnerà sulla nuova imposta. Passo indietro: 3 agosto 2017, viene approvato in commissione, con voto del gruppo del Pd, l'emendamento che introduce il balzello. In pieno clima di ferie il Parlamento sente l'esigenza di accelerare la norma infilandola in una legge diciamo quasi estranea all'argomento, il Dl Mezzogiorno. Paradossale è che in un provvedimento che dovrebbe favorire lo sviluppo al sud compare un emendamento, firmato dalla deputata Dem Stella Bianchi, i cui vantaggi economici saranno goduti quasi tutti in Piemonte.


Adesso però vediamo come è stato strutturato l'emendamento, che nella prima parte impone il divieto di usare i sacchetti ultraleggeri di plastica, quelli che tutti usiamo ogni giorno. Tutto regolare, lo impone l'attuazione di una direttiva europea che ha per scopo ridurre il consumo di plastica e il suo impatto ambientale rendendo obbligatori i sacchetti con il 40% di materia prima biodegradabile. Il Pd aggiunge però un altro meccanismo: ai supermercati è vietato regalarli, pena una multa fino a 100 mila euro. Una misura spacciata per incentivo a ridurre il consumo di sacchetti che sono ancora per più del 50% composti di plastica. Ma il fine apprezzabilissimo della sanzione è vanificato dalla norma che vieta il riciclo dei sacchetti. E ovviamente non è possibile portarsi da casa per motivi igienici e di taratura delle bilance buste o contenitori di nessun genere che finiscano a contatto diretto con gli alimenti o con le bilance. Evidente a questo punto che se non posso portarmeli da casa non ho come alternativa che usare quelli forniti dal supermercato, il disincentivo del pagamento, obbligatorio per legge, non può scoraggiare il consumo.


Chi guadagna in tutto ciò a questo punto sorge spontaneo chiedersi. La norma sgrava la grande distribuzione, che in Italia conta un competitor da sempre legato alla sinistra (la Coop), dal costo delle bustine e lo riversa completamente sul cliente, che poi non sembra un grande vantaggio in quanto i negozi dovranno fronteggiare la rabbia della clientela. C'è anche un dubbio sulla scelta di non regolamentare il prezzo dei sacchetti biodegradabili, in quanto bene ormai obbligatorio per legge ed esposto a possibili speculazioni sul prezzo (figuriamoci...!).

Gli unici ad esprimere soddisfazione (e come potrebbe essere diversamente) nei confronti della norma sono i vertici di Assobioplastiche, il cui presidente, Marco Versari, è stato portavoce del maggiore player del settore, la Novamont (sede a Novara, Piemonte appunto come accennato), già nota per aver inventato i sacchetti di MaterBi, materiale biodegradabile a base di mais. Intorno a Novamont si concentrano imbarazzanti, e non certo per chi legge o scrive, coincidenze: l'amministratore delegato è Catia Bastioli, manager che ha incrociato più volte la strada del Pd (e di Matteo Renzi). Nel 2011 partecipa come oratore alla seconda edizione della Leopolda, quella in cui esplode il fenomeno Renzi e molti degli ospiti di quell'evento oggi occupano poltrone di nomina politica. Catia Bastioli è fra questi: nel 2014 (pur mantenendo l'incarico alla Novamont nenanche a dirlo) viene nominata presidente di Terna. A giugno 2017, ciliegina sulla torta, Mattarella la nomina cavaliere del lavoro.


La Novamont è l'unica azienda italiana che produce il materiale per produrre i sacchetti bio e detiene l'80% del mercato, e dopo la legge appunto questo fa gola a molti: inizialmente i sacchetti saranno venduti in media a due/tre centesimi l'uno. Le stime dicono che ne consumiamo ogni anno 20 miliardi, in proiezione dunque un business da 400 milioni di euro l'anno.


Il 15 novembre scorso Renzi ha fatto tappa con il treno del Pd alla Novamont (ma che coincidenza!). Ha incontrato i dirigenti, ovviamente a porte chiuse, e ha poi dichiarato ai giornalisti: «Dovremo fare ulteriori sforzi per valorizzare questa eccellenza italiana». Infatti. 



E poi qualcuno ancora dice che Renzi non mantiene le promesse.


IL MIO GIRO D'ITALIA

Da oltre dodici anni risiedo a Frascati, cittadina di 22.000 abitanti che fa parte della città metropolitana di Roma  Capitale. Come pote...