giovedì 28 settembre 2017

PAROLA D'ORDINE: VINCERE. I GIALLOROSSI SBANCANO BAKU.

Dopo il pareggio d'esordio in casa ecco la prima vittoria contro il Qarabağ. E Dzeko segna ancora.


Lo volevamo tutti quel successo esterno che mancava da sette lunghi anni, ed eccolo. Finalmente i tre punti fuori casa, preziosi davvero in questo avvio di stagione almeno quanto il pareggio d'esordio con l'Atletico Madrid.
E' vero, la compagine azera certo non ha il blasone di quasi tutte le altre partecipanti ma vincere fuori casa in Champions è sempre un piacere.
Da come poi si era messa si sentiva odore di goleada ma come aveva intelligentemente avvisato il mister non bisogna mai pensare di vincere facile.



La cronaca della partita. Solito turn-over necessario sia per gli incontri ravvicinati che a causa di qualche infortunio, rientra Defrel in attacco insieme a Peres, Jesus, Pellegrini e Gonalons. A casa Perotti per l'infortunio di sabato Fazio, Florenzi, De Rossi e Strootman in panchina. Al 7" colpo di testa vincente in tuffo di Manolas sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Al 15" un bel gol in controbalzo di Dezko servito da un ottimo El Shaarawy, tutta in discesa apparentemente. Invece un banale errore di un Gonalons (forse non in serata) permette a Henrique di segnare quello che resterà l'unico gol della squadra di casa.



Ho visto una certa rilassatezza nei nostri dopo l'inaspettato uno-due che poteva essere più pericoloso con squadre esperte. Per fortuna non è stato così. Un secondo tempo più giocato dai padroni di casa che hanno cercato di pareggiare, senza risultati però dato il basso livello tecnico della compagine azera. I tentativi di segnare ancora dei romanisti ci sono comunque stati, ma a differenza del primo tempo non finalizzati.

Sinceramente mi aspettavo un po' meno “fatica” da parte dei nostri nella gestione del doppio vantaggio, ma come ripeto vincere fuori casa in Champions vale doppio. E come dice Di Francesco è una questione di mentalità che va costruita partita dopo partita. Va bene così, bisognava vincere e così è stato. Adesso il pensiero è tutto per domenica pomeriggio a Milano, partita sicuramente difficile data la “fame” di punti che ha la squadra allenata da Montella.

Bene così. Sempre forza Magica!

giovedì 21 settembre 2017

UNA ROMA A TRAZIONE ANTERIORE E CHE VA A PIENO REGIME.


Dopo la versione "diesel" vista contro il Verona questa è la versione quasi definitiva, e Dzeko si diverte...
Questa Roma mi sta forse abituando troppo facilmente ai suoi gol, ma devo dire che è sempre un gran piacere vedere quando i calciatori della mia squadra si intendono quasi alla perfezione da centrocampo in avanti. Seconda partita fuori casa, essendo come ricorderete saltata la trasferta a Genova contro la Samp, e seconda vittoria.

Certo indubbiamente la caratura tecnica dell'avversaria, un Benevento proveniente dalla serie B per la sua prima volta e in cui ha militato solo lo scorso anno, non poteva certo essere un test di alto livello per la squadra col nome della Capitale. Ma è anche vero che giocare su un campo sconosciuto e con un certo numero di assenti non è mai da prendere sottogamba.

La partita ha ben poco da ricordare se non per un pressoché costante dominio della Roma a cui mancavano Schick e Nainngolan per ragioni fisiche e ai quali Di Francesco per un logico turn over ha voluto aggiungere De Rossi (nel suo ruolo Gonalons, bene anche lui) Manolas (sostituito da un ottimo Fazio) e anche Florenzi, poi entrato verso la fine della seconda frazione al posto di un sempre buonissimo Perotti.
Menziono a parte in attacco Under (preferito a Defrel) che a mio parere sembra ancora appannato e un tantino lezioso, anche se devo riconoscergli che si è ben inserito nel gioco che Di Francesco si aspetta dalla sua Roma, poi sostituito al 46° da El Sharaawy.
I gol (due) del solito Dzeko che ha trovato nell'area piccola il suo habitat naturale (ma lo sapevamo) e altrettante autoreti causate anche dal timore che la punta della Roma incute negli avversari, non volendo ricordare ancora una volta altri due legni, un palo e una traversa, sempre del bosniaco.



Questa Roma a trazione anteriore mi piace molto e vedremo già dal prossimo anticipo di sabato contro un avversario sicuramente più blasonato, l'Udinese del mister Delneri di cui qui conserviamo comunque un buon ricordo, ancora i progressi legati all'assimilazione degli schemi di Eusebio Di Francesco.


Avanti così, forza Roma!

giovedì 14 settembre 2017

DEBUTTO ALL'OLIMPICO DI CHAMPIONS LEAGUE PER I GIALLOROSSI. UN PAREGGIO DA NON SOTTOVALUTARE.

La partita come l'ho vista io.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Come al solito dipende da dove si guarda, e da chi.
Visti e considerati i grandi cambiamenti che la Roma ha subito in pochi mesi e che l'avversario di ieri sera era di tutto riguardo, l'Atletico Madrid di Diego Simeone è ormai da anni ad altissimi livelli lo sanno anche i profani, posso dire tranquillamente che il bicchiere di ieri sera era mezzo pieno.
Certo, a fronte del girone quasi proibitivo che dovremo affrontare i tre punti sarebbero stati davvero un grandissimo esordio, ma tant'è...
Dopo l'arrembante o quasi inizio partita degli spagnoli ho visto la mia squadra prendere le misure alla squadra madrilena che sicuramente avrà voluto anche aspettare e capire come giochiamo, ha quindi condotto un ottimo primo tempo secondo me, considerando la forma fisica di parecchi giocatori ancora molto lontani dalla condizione necessaria ad affrontare incontri come questo (che poi mi chiedo sempre perché le squadre italiane a fine agosto e settembre non sono “in condizione” mentre le straniere si...).

Mi sono molto piaciuti i tentativi di Dzeko, Defrel e quello dalla distanza Naingollan nel primo tempo anche se di più non ho visto. Le improvvise verticalizzazioni che Di Francesco vorrebbe spesso dai suoi giocatori cominciano a delinearsi e ne sono contento, tant'è che anche il Mister si è lamentato proprio delle giocate “orizzontali” e credo che questo sia successo proprio nella fase in cui la differenza atletica e tecnica hanno preso il sopravvento.
La capacità che ho sempre apprezzato negli allenatori di calcio è quella di leggere la partita e cambiare se necessario quasi tutto durante la stessa e in questo Di francesco credo sia davvero bravo, infatti ha capito il momento e sostituito prima Defrel e poi Naingollan sacrificando il suo gioco ma riuscendo a quadrare il cerchio. Bravo e audace, la fortuna si dice aiuti gli audaci.
Si potrebbe recriminare su un fallo di mano in area di Vietto sempre nella prima frazione e qualche fallo dubbio anche nella seconda metà, ma comunque l'arbitro Mazic tutto sommato è stato all'altezza.

La difesa, sempre la difesa croce e delizia degli ultimi anni.
Passando alla difesa voglio spezzare una lancia in favore di Manolas, la cui condizione sta salendo per forza di cose, ha salvato un gol fatto nel primo tempo e amministrato l'area bene nel secondo, volendo “dimenticare” una svista sul finire di partita e di Fazio entrato a metà secondo tempo per rinforzare proprio il suo reparto (e meno male sennò chissà che poteva succedere col calo fisico evidente).
Ho lasciato apposta per ultimo il portiere della nazionale Brasiliana Alisson Ramsés Becker, l'eroe della partita e il migliore in campo in assoluto. 

Possiamo dire cinque parate determinanti con interventi in assoluta sicurezza e vi confesso che la mia paura a inizio stagione dopo la sconfitta con l'Inter al debutto all'Olimpico che come spesso accade ai calciatori una stagione, coppe escluse, sempre in panchina gli avesse fatto perdere la misura. Così non è stato e mettiamoci anche il fatto che un po' di fortuna, quella mancata contro la milanese in campionato, ieri sera ci voleva e c'è stata.

Allora Forza Roma e vediamo di andare avanti migliorando.

IL MIO GIRO D'ITALIA

Da oltre dodici anni risiedo a Frascati, cittadina di 22.000 abitanti che fa parte della città metropolitana di Roma  Capitale. Come pote...