Dopo la soddisfacente vittoria in campionato contro i cuginetti purtroppo abbiamo subito la prima sconfitta stagionale nel trofeo più ambito e prestigioso di sempre.
E' vero. Mi ero (ci
eravamo) abituato quest'anno a vedere la squadra della capitale
giocare grandi partite e vincere anche bene, pure in Champions. Ieri
sera al Wanda Metropolitano (uno stadio tra l'altro nuovissimo e
bellissimo) abbiamo rimesso i piedi per terra, è solo un modo di
dire però. Si perché anche se il risultato finale non lascerebbe
trasparire altro, io penso che due semplici numeri non bastano a
descrivere un incontro di calcio. Sicuramente non nel caso di
Atletico Madrid – Roma di ieri.
Ho visto invece un'ottima Roma, degna di partecipare alla manifestazione calcistica
più blasonata. Il punto semmai è stato un altro: l'Altletico è una
squadra che non ha bisogno di presentazioni già da qualche anno.
Finalista di Champions 2014 e 2016, terza squadra spagnola per titoli
vinti (dietro a Barcellona e Real Madrid...). Dieci campionati
nazionali, dieci coppe del re e altro ancora. Insomma la bacheca della
compagine madrilena parla da sé.
La Roma ci ha giocato alla
pari, come giusto che sia, già all'andata in casa e per tutto il primo tempo ieri sera. La differenza l'ha fatta
semmai una fisicità aggressiva dei calciatori (non ti danno tempo di
respirare) e la superiorità tattica creata del “Cholo”.
Il termine che definisce
la filosofia calcistica di Simeone “cholismo”, che noi
appassionati di calcio conosciamo bene, non è stato inventato a
caso.
Nainggolan (sempre
comunque un gradino più su) ha sofferto sia Fernandez che Koke e
Pellegrini partito bene ha subito un Saul in gran forma. Secondo
tempo: un gran palo del ” Ninja” nei primi quindici minuti mi ha
fatto credere nell'impresa (ancora un legno!). Ma purtroppo una gran
giocata di Correa al 24° consente a Griezmann di portare i madrileni
sull' 1-0. Sangue gelato ma speriamo ancora.
Il colpo di grazia è
arrivato al 40° da Gameiro, bel gol in dribbling su Alisson.
I cambi di Pellegrini con
Strootman e di Gonalons con El Shaarawy non hanno sortito l'effetto
sperato da Di Francesco.
Proprio il mister fa bene
a rimproverare scarsa “cattiveria” in campo e sbagli in fase di realizzazione. Ha ragione e penso che i
giocatori della Roma faranno tesoro di questa partita perché giocare
in Champions non è come giocare in campionato.
Niente è perduto. Basterà
segnare un gol in più del Qarabag il 5 dicembre all'Olimpico,
ammesso che loro ci riescano.
Forza Magica sempre più!